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mercoledì 6 aprile 2011

Vincenzo e Matteo Cerami


Vincenzo e Matteo Cerami, inserito originariamente da Spoletoweb.

Tutti al mare: l’opera prima di Matteo Cerami
Venerdì 1 aprile presso il Cinema Teatro Corso è stato proiettato il film “ Tutti al mare”; opera prima di Matteo Cerami , figlio d’arte . Suo padre è infatti Vincenzo Cerami, noto esponente della cultura italiana del secondo Novecento e del I decennio del 2.000. Matteo dal padre ha ereditato lo schietto realismo ( di forte matrice pasoliniana) e la profonda ironia che ora alleggerisce e ora sorride ( dipende dalle situazioni ) ai drammi della vita e della società. La serata è stata animata da Matteo e Vincenzo Cerami ed è stata condotta da Alfonso Marchese ,nota firma de Il Messaggero.
Tutti al mare è la revisione di Casotto, film cult di Citti e scritto da Vincenzo Cerami, il quale ha osservato il cambio di mentalità che ha attraversato l’Italia degli anni ’60-’70 dello scorso secolo e l’Italietta dei giorni d’oggi: da paese costruttivo e pieno di progetti per il futuro siamo diventati siamo diventati un popolo depresso e senza più il coraggio di sognare orizzonti ulteriori ( e il contrasto si accentua ancor di più in questo anniversario dei 150 anni dell’Italia). Un cast stellare: Vincenzo Cerami , Ilaria Occhini, Ninetto Davoli, Gigi Proietti, Pippo Baudo, Ennio Fantastichini et al.): ogni personaggio tagliato addosso e perfettamente indossato da ogni attore. La vecchietta che sfrutta l’immigrato , le forze dell’ordine corrotte da pranzi e merendine, il malato mentale lasciato a se stesso, l’esigenza della paternità e della maternità nelle coppie omosessuali, il pregiudizio sociale e l’incasellamento in rigidi pregiudizi. Una bella ouverture per un bel finale melodrammatico: un barcone di immigrati tunisini che sbarcano durante una cena VIP , ospite d’onore Pippo Baudo, gli effetti speciali sono realizzati dai mezzi di locomozione delle forze dell’ordine. Un finale di grande effetto? No , è solo la realtà, che vera esce dai corpi nudi di una spiaggia dai contrasti scolpiti.
Sicuramente quella di Vincenzo Cerami è una vita fatta di parole, nelle cui vie ha incontrato le personalità della cultura italiana. Alla domanda ( cf. FilmTv n. 948 , anno 19, n 12): «Di cosa si parla, davvero della sua vita?», egli risponde così: «Del mio viaggio tra le parole, da quando ero piccolo ad oggi. Dal mio incontro con Pasolini, giovane professore 28enne con la passione per il calcio e con una visione austera della cultura. Fu lui che mi istigò a combattere con le parole. Poi ci sono i miei amici Fellini, Moravia, Elsa Morante, Calvino … Persone che ho conosciuto e sono state importanti nella mia vita».
Confessa Vincenzo Cerami in un’intervista rilasciata a Film TV: « La spiaggia è un buon punto di osservazione del nostro Paese. Si presta a raccontarci coralmente, in modo grottesco, surreale ma anche realistico. Specchio di un Paese che era piccolo borghese e impettito, che si “spogliava “con pudore, e oggi è più sbracato, sfacciato, esibizionista. Il casotto si è fatto chiosco ( alla sera ristorantino di lusso). Scrittura e regia - l’assessore Cerami ammette in precedenza- sono linguaggi che Matteo conosce bene , da anni. E’nato in una casa piena di libri e di cinema. Ha fatto il suo debutto tra le braccia di Laura Morante in Colpire al cuore. Amelio, Bellocchio, Benigni lo hanno visto nascere e crescere. E lui è cresciuto con loro. (…) Con me ha scritto la sceneggiatura , per conto suo tutto il resto del film, con la regia, la direzione degli attori, il montaggio … A quel punto io sono diventato un semplice attore. Ho amato vederlo fare il suo lavoro» A Matteo Cerami va riconosciuta la capacità di non scadere nel banale e di scattare una fotografia realistica del nostro Paese . Come risolvere la problematica di un’Italia così decaduta? Matteo ci suggerisce due opzioni o contemplare le nubi tra mille lenzuola di spazzatura e domandarsi ancora : “ Cosa sono le nuvole” o tingersi di rosso le unghie dei piedi e avere un pizzico di sana ironia per dare senso ad una realtà così grigia.

Sandro Costanzi

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